
Quest’anno la Giornata Internazionale delle Cooperative si celebra il primo sabato di luglio. Le cooperative hanno come obiettivo quello di costruire società sostenibili e resilienti.
Scegliendo questo tema si vuole dare l’opportunità di mostrare come le cooperative in tutto il mondo siano imprese di successo che operano nel rispetto dell’ambiente e delle risorse che esso offre in un futuro in cui lo sviluppo umano e la giustizia sociale sono priorità.
A questo scopo vi proponiamo una doppia intervista a Susanna Martucci, CEO e founder dei brand Perpetua e Alisea e a Giorgio Cera, responsabile del settore di assemblaggio della Cooperativa La Fraglia, dove ci parlano della loro collaborazione, volta proprio alla sostenibilità e al rispetto nei confronti del pianeta e delle persone, nessuno escluso.
Com’è nata la collaborazione tra Perpetua e la cooperativa La Fraglia?
Giorgio: La nostra collaborazione è nata inizialmente da una conoscenza in comune. Il fatto che a suo tempo l’attività di Perpetua stesse per partire e che svolgiamo delle lavorazioni conto terzi, è stata l’opportunità perfetta per iniziare a collaborare insieme. La nostra cooperativa, nata nel 1993, è un centro educativo occupazionale diurno per disabili. Svolgiamo varie attività, tra queste, il settore di assemblaggio dove ci occupiamo di lavorazioni con aziende, l’obiettivo è di migliorare e sviluppare le diverse abilità legate all’autonomia. Le lavorazioni in genere sono abbastanza semplici e anche le persone che frequentano il centro diurno la Fraglia sono in grado di svolgerle, sentendosi parte attiva del mondo del lavoro.
Susanna: Questa collaborazione è nata grazie a Luigi, papà di un ragazzo che utilizza il centro diurno e che mi ha contattata per sapere se potevo essere interessata per la mia azienda ad una collaborazione con La Fraglia. Luigi lo conoscevo da tempo, avendo lavorato per 40 anni nell’azienda di mio marito; gli ho risposto che avrei considerato volentieri questa collaborazione. Mi aveva raccontato come in quel particolare periodo alcune delle aziende storiche che davano lavoro al centro avevano optato per altre soluzioni, quindi come genitore si sentiva coinvolto nel dare una mano nella ricerca di altre aziende. Questo per dare modo ai ragazzi di sentirsi sempre parte di un processo produttivo, in modo da sentirsi utili e occupati.
Cosa vi ha spinto a iniziare questa attività?
Giorgio: Noi siamo sempre aperti a nuove lavorazioni e collaborazioni. Spesso succede che quando finiamo un’attività, in quel momento ne subentri un’altra, permettendo anche ai nostri volontari di essere a contatto con realtà sempre nuove, stimolanti. Questo qualcosa di nuovo è sempre molto stimolante per le persone che frequentano La Fraglia e così è stato quando abbiamo iniziato con Perpetua. In base alle lavorazioni cerchiamo di mettere la maggior parte delle persone nella condizione di fare qualcosa, ci ingegniamo per creare delle soluzioni, degli strumenti, affinché quasi tutti riescano a fare anche solo una piccola parte. Il lavoro per queste persone è importante. Per loro, anche riuscire a fare solo l’1% di quello che fa una persona normale nel corso della giornata li aiuta a sentirsi parte di un normale ambito lavorativo.
Susanna: Quando siamo andati a visitare per la prima volta il centro diurno La Fraglia ci siamo trovati in un mondo che non immaginavamo, cioè un mondo dove abbiamo trovato ragazzi in grado di svolgere determinate attività, insieme a ragazzi che non riescono ad approcciare il lavoro e a persone normodotate. Abbiamo visto che diverse di queste persone normodotate erano anche genitori dei ragazzi che frequentavano il centro, assieme a volontari che venivano per far sentire i ragazzi inclusi nel cosiddetto mondo dei “normali”. Questo ambiente inclusivo e non esclusivo mi è piaciuto e mi ha commosso, ho sentito molto amore e molta energia. Abbiamo cominciato a lavorare con questi ragazzi e nel loro mondo di ogni giorno ed è stata la nostra fortuna: Perpetua non esisterebbe così com’è oggi se non ci fosse il contributo quotidiano di questi ragazzi, dei genitori e dei volontari.